Il corto di Giuseppe Gimmi premiato per la fotografia all'HIIFF di Bologna

Fasano - Come esordio al cinema, Giuseppe Gimmi ha fatto centro dirigendo un cortometraggio dalle atmosfere a metà tra il western di Sergio Leone e il crudo realismo di Paolo Sorrentino. Per le vie del Paradiso è un'indagine introspettiva che traspone sullo schermo il tormento interiore di ogni uomo, incapace di affrontare la realtà e perciò sempre incline a rifuggire nel sogno.

Il lavoro è stato selezionato in diversi concorsi nazionali e internazionali, tra cui il Festival del Cinema Europeo, il South Italy International Film Festival, il Rome Outcast Independet Film Award e l'Heart International Italian Film Festival (HIIFF). In quest'ultimo è stato premiato con la Migliore Fotografia. Inoltre, è stato in concorso anche al David di Donatello 2022.

Il cortometraggio narra la storia del ventenne Tonino Bianco, contadino alle prese con il duro mestiere della terra. Una mattina Tonino si reca in una chiesa del territorio e, davanti a una tela, viene catapultato in una realtà onirica in cui rivede il defunto padre Tommaso. Il ricordo dolce, però, si disvela a causa del chiacchiericcio del paese. Ambientato negli anni Settanta, Per le vie del Paradiso mette a nudo le storture della provincia, nel passato ancor più evidenti di oggi, che originano dall'ignoranza e dal pettegolezzo.

Nel corto recitano lo stesso Gimmi insieme a Pietro Velletri e Francesco Semeraro. Il montaggio è di Andrea Mastronardi, le musiche di Luigi Laterrenia.

Giuseppe Gimmi, conosciuto per le sue magliette a tema anni Ottanta, ha iniziato il suo percorso di sceneggiatura lo scorso anno, frequentando un corso con Nicola Ragone presso lo “SpazioTempo” di Bari. Ha dunque diretto e scritto il suo primo cortometraggio e ha anche lavorato come assistente per alcuni set cinematografici. Tra le influenze principali della sua poetica figurano Paolo Sorrentino, Pier Paolo Pasolini e Sergio Leone.

Di seguito, il link del trailer: https://www.youtube.com/watch?v=4pp6O6bjKc8